domenica 13 novembre 2016

SPECIALE "WINE TOUR DI CAPODANNO IN PUGLIA"

Sulle vie del vino per dare il benvenuto al Nuovo Anno





Non è mai troppo presto per organizzare l'evento più atteso dell'anno, in cui lustrini, giochi da tavola, fuochi d'artificio, cibo tipico e tanto divertimento fanno da cornice all'atmosfera festosa post natalizia.


Il 2016, ormai veterano, a breve cederà il posto ad un Nuovo Anno, a nuove 
speranze e nuovi propositi...

Il Capodanno è quindi un momento da preparare con cura, nei minimi dettagli, affinché sia perfetto!!!

Puntualmente si ripete il dilemma della scelta tra la festa in casa con amici e parenti, i concerti di piazza o una location esotica... L'alternativa originale quest'anno parte proprio dalla Puglia, in alcune tra le località più belle del "Tacco d'Italia".

TourNelSud.com, in collaborazione con Apuleat, vi farà trascorrere un fine d'anno incredibilmente speciale e originale all'insegna del gusto sopraffino, assaporando la gastronomia tipica pugliese di alta qualità e i suoi vini più pregiati, a cui non mancheranno momenti suggestivi alla scoperta della Puglia rurale.


PERCHE' SCEGLIERE IL "WINE TOUR" IN PUGLIA??


Il viaggio si contraddistingue per le eccezionali degustazioni di alcune delle etichette di vino più rinomate, dal Primitivo di Manduria - vino elegante e di elevata potenza, ottenuto da uno dei vitigni più antichi del territorio - al Salice Salentino - dall'odore gradevole ed intenso, pieno, asciutto e armonico al palato - e il Negroamaro - dal retrogusto leggermente amarognolo e sapore asciutto, fruttato e vellutato.



Questi vini pregiati hanno origine da vitigni autoctoni della Puglia, insediati in splendide località come le aree limitrofe di Alberobello, famosa per i suoi Trulli, della città barocca di Lecce e della "Bianca" Ostuni.

Proprio in queste città e nelle zone circostanti prenderà forma il tour alla scoperta di antiche cantine, come la rinomata cantina "Leone de Castris" nel comune di Salice Salentino, e il Museo della Civiltà e del vino Primitivo di Manduria, con visite guidate sui segreti dei vitigni autoctoni e sulle tradizioni storico-culturali pugliesi.


Il tour attraverso le "strade del vino" sarà in grado di sviluppare e soddisfare appieno tutti e cinque i sensi, grazie all' "esperienza diretta" con l'enogastronomia locale e i luoghi in cui affonda le radici.


LA MAGIA DEI TRULLI DI ALBEROBELLO


Alberobello è un comune dell'entroterra barese situato nel cuore della Valle d'Itria, conosciuto ormai a livello internazionale in quanto patria dei Trulli (dal greco "cupola"), costruzioni in pietra a secco di origine preistorica ricavate dalle rocce calcaree dell'Altopiano delle Murge, che prendono il nome proprio dalla caratteristica forma conica. Tutto il complesso dei trulli è stato riconosciuto come Patrimonio Mondiale dell'Umanità per la sua unicità, immerso in un paesaggio altrettanto irripetibile, quale quello della Valle d'Itria con i suoi uliveti secolari e vigneti pregiati




OSTUNI, LA CITTA' BIANCA


La Città di Ostuni si erge sulle propaggini sud-orientali della Murgia, nella provincia di Brindisi. Meta turistica molto apprezzata per trascorrere le vacanze estive considerando la sua vicinanza al mare, è una delle località più suggestive della Puglia anche in inverno, merito dei panorama mozzafiato (data la sua ubicazione su tre colli) e del centro abitativo formato da case dal colore bianco candido, dai muri alle finestre e alla scale. Le numerose viuzze regalano scorci indimenticabili da cui ammirare tutto il territorio circostante.





LA CITTA' BAROCCA DI LECCE


Lecce è la provincia della penisola Salentina, meta molto ambita a livello turistico per il mare cristallino che bagna le sue coste e i gioielli storico - culturali e artistici dell'entroterra. E' una Città dal retaggio storico molto importante, testimoniato dalle tracce architettoniche, soprattutto quelle tipicamente seicentesche. Infatti, nella soprannominata "Firenze del Sud" domina lo stile barocco, visibile in monumenti, chiese e palazzi signorili costruiti in pietra leccese dai colori intensi.




I festeggiamenti nella notte tra i 31 Dicembre e il 1^ Gennaio avranno luogo nell'accogliente location della Masseria Refrigerio (la stessa in cui si pernotta), situata ad Ostuni. Il magnifico cenone sarà caratterizzato da un menù tipico (con il tradizionale piatto pugliese di fine anno, ovvero zampone servito su un letto di lenticchie e purè di patate) e al tempo stesso ricercato, bella musica e falò di Capodanno. 




La prima mattina del 2017 sarà accolta nel migliore dei modi grazie al brunch/degustazione a cura di Apuleat, che selezionerà con estrema accuratezza i prodotti tra le eccellenze del territorio pugliese.

Infine, non mancheranno momenti di relax. 

Tour nel Sud e Apuleat vi aspettano per un fantastico ed originale Capodanno sulle vie del vino...

PER MAGGIORI DETTAGLI SUL PROGRAMMA E PRENOTAZIONI:

https://www.facebook.com/events/1118671261573768/



martedì 1 novembre 2016

I SASANELLI GRAVINESI

Ad ogni festa il suo "dolce rituale"



La pasticceria tradizionale pugliese conta numerose ricette tramandate di generazione in generazione, a base di ingredienti genuini. Golosi dolcetti e deliziosi biscotti allietano da sempre la fine di un lauto pranzo nei territori che interessano soprattutto la Murgia, il Salento e l'area garganica.

E' proprio in occasione delle feste più importanti che la tradizione offre il meglio di sé, attraverso l'opera delle fantasiose massaie e delle loro laboriose mani che mettevano insieme semplici ingredienti, impastavano e davano forma a dolci che andavano ad arricchire il "povero" pasto contadino.

Prima di giungere alla festività più attesa dell'anno, il Natale, altri giorni di festa rappresentano ancora oggi un buon motivo per rimpinzarsi di dolci tipici, creati apposta per l'occorrenza.

In particolare, a Gravina in Puglia, città dal patrimonio architettonico e paesaggistico invidiabile, nel cuore delle Murge pugliesi, ha avuto origine la tradizione di preparare i tipici Sasanelli.



DOLCETTO O SCHERZETTO?!


Secondo le credenze popolari, nella notte tra l'1 e il 2 Novembre le anime dei defunti tornano dall'aldilà; per l'occasione si preparava per loro una tavola imbandita di cibo allo scopo di renderli benevoli per i giorni futuri. I dolci rappresentavano un'offerta di ristoro, da parte dei vivi, per il loro faticoso viaggio. Questo gesto era un modo per esorcizzare la paura dell'ignoto e della morte.




I sasanelli gravinesi nascono proprio per commemorare i morti, tuttavia vengono preparati anche per le feste successive. Si tratta di soffici dolcetti dal colore scuro e dalla forma tondeggiante, simile ad un sasso, apparentemente poco attrattivi ma incredibilmente buoni.

Infatti, nonostante l'ingannevole aspetto, la ricetta dei sasanelli è particolarmente elaborata, frutto dell'insieme armonico di componenti che donano un gusto unico. I profumi sono inconfondibili grazie all'utilizzo di aromi, cacao e vincotto (un metodo antico locale con cui si imbevono molti dolci tipici pugliesi).





SAPEVATE CHE...


  • Spesso i sasanelli sono confusi con i mostaccioli, o in gergo "mustacciuoli" (altri dolcetti tipici pugliesi, diffusi anche in altre regioni dell'Italia meridionale) che, come i primi, vengono preparati in occasione delle feste natalizie e quelle che le precedono. Tuttavia differiscono per ingredienti e caratteristiche.

  • La ricetta tradizionale prevede l'utilizzo di vincotto di uva nell'impasto dei deliziosi dolcetti; con il tempo ha preso piede un'alternativa di tutto rispetto, ovvero il cotto di fichi.

  • Talvolta i sasanelli si trovano guarniti con mandorle locali in superficie o con l'aggiunta di uvetta sultanina nell'impasto.

  • Sono adatti ad una dieta vegana.

  • Nel 2012 il sasanello gravinese ha ottenuto il riconoscimento PAT (Prodotti Agroalimentari Tradizionali) da parte del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali.



COME PREPARARE I RAFFINATI "SASSI" DEI DEFUNTI?





INGREDIENTI

  • 1 kg di farina
  • 100 gr di olio extravergine di oliva
  • 150 gr di zucchero
  • 30 gr di ammoniaca per dolci
  • 150 gr di cacao amaro a pezzetti
  • buccia grattugiata di arancia e limone
  • 1 cucchiaino abbondante di cannella (preferibilmente spezzettata)
  • 5 chiodi di garofano macinati
  • 1 lt di vincotto di uva (in alternativa cotto di fichi)
  • 100 gr di mandorle tostate tritate (facoltative)

PROCEDIMENTO
  1. Mescolate la farina con lo zucchero e l'ammoniaca, le spezie e gli aromi.
  2. Disponete il tutto "a fontana" e impastare energicamente con l'olio extravergine di oliva, aggiungendovi il vincotto quanto basta per ottenere una massa compatta ed omogenea che abbia una giusta consistenza.
  3. Aggiungete il cacao amaro e, se volete, anche le mandorle tritate, facendole incorporare per bene nell'impasto.
  4. Con le mani unte di olio, per evitare che il composto si attacchi, ricavate delle palline della dimensione di una noce e schiacciatele un pò.
  5. Disponete su una teglia ricoperta con carta da forno i vostri dolcetti.
  6. Cuocete in forno preriscaldato a 180° per circa mezz'ora.

Ora siete pronti per offrire i tipici sasanelli gravinesi ai vivi e ai morti, accompagnandoli con un ottimo Moscato di Trani, vino nobile pugliese.


giovedì 27 ottobre 2016

22^ SAGRA DEL FUNGO CARDONCELLO A MINERVINO MURGE

Sulle Murge pugliesi si festeggia con gusto!!!




L'autunno è ormai inoltrato; i contadini dei territori interessati dalla murgia barese e i suoi stessi abitanti sanno cosa e dove cercare.

Infatti, in questo periodo dell'anno, i boschi brulicano di un frutto squisito che ci regala la Terra, il fungo. La varietà che cresce in abbondanza in questa zona è il Cardoncello, con il suo inconfondibile "cappello" che aiuta a non confondersi con i funghi velenosi.


Da anni si rinnova puntualmente in diverse città pugliesi una grande festa che celebra proprio questo autentico prodotto murgiano.

La sagra del Fungo Cardoncello più anziana tra quelle dei paesi murgiani ha luogo nel cosiddetto "Balcone di Puglia", Minervino Murge, definito uno dei borghi più belli d'Italia. Giunta alla sua XXII edizione, la sagra si svolgerà dal 29 al 31 ottobre, nel centro cittadino.

Durante le tre serate, gli addetti ai lavori sfoggeranno piatti sopraffini per valorizzare questo prodotto tipico locale, ma proporranno anche esempi della gastronomia tradizionale murgiana, a base di carni, legumi, pasta casereccia, pasticceria fresca e secca; il tutto accompagnato da una selezionata gamma di vini locali.



NON SOLO BUON CIBO...


Di varia natura gli appuntamenti che faranno da cornice alla sagra:

  • Animazione: artisti di strada, mangiafuoco e spettacoli di danza riscalderanno l'atmosfera.

  • Cultura: durante il week-end sarà possibile visitare il Museo Archeologico di Minervino Murge.

  • Religione: il 30 ottobre resterà aperta al pubblico la Madonna della Croce e la Grotta di San Michele.

  • Enogastronomia: stand allestiti con ricche degustazioni per assaporare le specialità locali.

  • Didattica: visita alla masseria "Verde Murgia", con dimostrazioni del processo filiera del miele e del formaggio e altri laboratori per bambini e adulti - domenica 30, a partire dalle ore 9.30; letture di favole per bambini nel pomeriggio.

  • Musica e Spettacolo: concerto dei "Murgensis" in Piazza De Deo, sabato 29 alle ore 18.00; mentre la sera alle ore 21.00 si esibirà il cantautore "Edoardo Vianello" con i pezzi che lo hanno reso famoso; seguirà Dj Set "Disco Insonnia". Esibizione dell' "Original Street Band" e dei ragazzi della "dance Studio Damiano" domenica 30, nel pomeriggio; mentre alle ore 21.00 i "Rimbamband" chiuderanno la sagra con lo spettacolo musicale "Il sol mi ha dato alla testa".

  • Mistero: evento "La cena con delitto", organizzato in collaborazione con la compagnia Ananke, in cui i partecipanti saranno chiamati ad individuare il colpevole di un omicidio ambientato a Minervino, negli anni 30.

Gli eventi che ruotano intorno a questa specialità culinaria proseguiranno in altre realtà limitrofe:
  • Spinazzola - 5 e 6 novembre
  • Ruvo di Puglia - 12 e 13 novembre
  • Gravina in Puglia - 19 e 20 novembre
  • Cassano delle Murge - 26 e 27 novembre



domenica 23 ottobre 2016

ACQUAVIVA DELLE FONTI

Alla scoperta della ricchezza del sottosuolo: "L'oro azzurro"


Nell'entroterra pugliese della Bassa Murgia barese, a metà strada tra la costa adriatica e quella ionica, sorge il comune di Acquaviva delle Fonti.



Il contesto naturale in cui si colloca è affascinante poiché comprende: a nord il suolo calcareo tipico della zona barese, con vigneti, frutteti,oliveti, cedendo il passo, verso sud, al paesaggio ricco di boschi, terreni seminativi e da pascolo (tipici della zona altamurana), altre che dedito alla coltivazione di mandorli e oliveti.

Tra i due territori si sviluppa una zona ricca di acqua dolce sotterranea raccolta nelle falde acquifere, che ben si presta per la coltivazione ottimale dei prodotti tipici locali.

Fa parte del comune l'Oasi protetta del WWF "Gioacchino Carone", nata allo scopo di tutelare una particolare zona arbustiva-ripariale rara e dimora di una discreta varietà di rapaci.

L'area naturalistica circostante, inoltre, si offre a sportivi e amanti della natura da "vivere" per attività fisiche di vario tipo (percorsi sospesi sugli alberi, a cavallo, gite in mountain bike, trekking, walking...). Infine, curiosando nei dintorni del paese, si possono ammirare tracce dei tipici muretti a secco, delle cosiddette "casedde" in pietra e rocce affioranti che costituivano le "quotizzazioni" di epoca ottocentesca, di proprietà comunale o ecclesiastica.




LA SORGENTE DI "ACQUA-VIVA"


Il paese è fortemente legato all'acqua, a partire dal suo stesso nome. Esso, infatti, deve tanto a questo elemento che scorre nel suo sottosuolo, alimentando terreni fertili e quindi perfettamente idonei ad una grande varietà di colture.

L'origine della città non è certa. Si ritiene che sia sorta intorno al IV -V secolo a.C. in zona Salentino, una collina poco distante dal centro abitato, pianeggiante e molto fertile, dove è stato rinvenuto un antico insediamento con sepolture di resti umani.

Gli abitanti si spostarono successivamente verso l'attuale centro abitato, probabilmente spinti proprio dalla terra ancora più fertile a valle e dalla ricchezza delle acque sorgive, particolarmente dolci. Grazie alla conformazione della zona, successivamente al nome "Acquaviva" è stato aggiunto "delle Fonti".

L'acqua del sottosuolo, veniva sfruttata dai contadini che la tiravano in superficie attraverso la cosiddetta "noria", ovvero una macchina trainata da un asino o mulo che girava in circolo.

Numerosi sono i pozzi sorgivi pubblici, attualmente oggetto di un progetto di recupero e valorizzazione.





LA TIPICITA' TUTTA ACQUAVIVESE DA GUSTARE


La cittadina di Acquaviva si presta ad essere una meta promettente del turismo enogastronomico, complice il terreno fertile, da cui si ottengono prodotti di alta qualità, e l'assenza di impianti industriali inquinanti.

Per questi semplici ma importantissimi fattori, si contano sul territorio una serie di varietà tipiche con marchio "Prodotti di Qualità Puglia" e "Show food".



La cittadina è rinomata soprattutto per la coltivazione, ancora manuale, e la commercializzazione di un favoloso bulbo a forma di disco che può raggiungere fino ai 500 gr di peso, rosso carminio/violaceo all'esterno e sempre più chiaro all'interno.

Si tratta della cipolla rossa di Acquaviva, dal delizioso sapore dolce, così amata come ingrediente tanto da dedicarle una sagra nel mese di luglio, nonché celebrarla durante la festa del tipico calzone (pasta sfoglia ripieno di cipolla e ricotta forte), ad ottobre. 

Il cece nero rappresenta un'altra eccellenza gastronomica locale che richiama le radici contadine del territorio, laddove legumi e cipolle erano la base dell'alimentazione povera di un tempo, ma anche del sostentamento economico. Il cece nero della Murgia è un ecotipo locale differente da quello comune: a forma di chicco di mais, quindi molto più piccolo, con la buccia rugosa e irregolare; è salutare per il corpo poiché di gran lunga più ricco di fibre e ferro; infine, il sapore è particolarmente gustoso e vagamente erbaceo.

Ma i terreni che si nutrono dell'abbondante acqua sotterranea, danno vita anche a vigneti pregiati di Primitivo (che interessano la DOC Gioia del Colle). Il vino che si ottiene è considerato di elevata eleganza e longevità.



COSA AMMIRARE NELLA CITTA' "DELLE FONTI"??


Dell'architettura religiosa, spicca in tutta la sua maestosità, la Cattedrale dedicata alla Vergine Assunta e al Martire Eustachio, patrono della città. Risalente al XII secolo e riedificata in stile rinascimentale, essa è una delle quattro Basiliche Palatine della Puglia (appartenenti al re), sorta sulle rovine di un tempietto di origine messapica, dedicato proprio a Sant'Eustachio.



Di particolare interesse i due leoni stiliformi, posizionati ai lati del portale, e il raffinato rosone. All'interno si sprigiona tutta la bellezza della Chiesa con le sue decorazioni in stucco, le tele a olio e l'organo monumentale, nonché la cripta, che ospita due magnifici altari in argento e la statua del Martire.

Poco distante, sulla stessa piazza, risalta agli occhi il Palazzo de Mari, edificato nel XVII secolo come residenza fortificata sui resti del precedente castello normanno, di cui si possono intravedere ancora le due torri. La facciata principale è composta da una semplice balconata con balaustra sul possente portale d'ingresso, di ispirazione napoletana; sotto il cornicione, una successione di maschere apotropaiche.




Il Palazzo, con oltre cinto ambienti interni e una splendida corte interna con loggiato al primo piano, funge oggi da elegante sede municipale. Inoltre, ospita in alcune sale una mostra archeologica permanente del "Museo della Città" che "racconta" lo storico popolamento del territorio.

Il Centro Antico, conta numerose chiesette e cappelle edificate tra il '500 e '600, che rappresentano e custodiscono allo stesso tempo un patrimonio storico-artistico unico.

Appena fuori dal centro abitato, si resta incantati dalla meraviglia delle stalattiti bianche e delle imponenti stalagmiti di Grotta Curtomartino, abbellita da orchidee e piante rare. Questa eccezionale cavità naturale è il risultato di un processo di formazione carsica lungo circa due milioni di anni, dovuto all'azione dell'acqua sulla roccia.


Oltre alla particolare flora, potrete imbattervi anche in varie specie di animali tipiche del territorio, nonché in tracce risalenti al paleolitico, come pietre raffiguranti disegni zoomorfi, grafemi e resti ossei.


SAPEVATE CHE...

  • La città di Acquaviva ospita a 6 km dal centro abitato un osservatorio astronomico, nato a scopi didattici, divulgativi e di ricerca; tali attività consentono a studenti, ricercatori e astrofili di osservare il cielo stellato e i fenomeni astronomici.

  • Tra il gennaio e l'aprile del 1960, poco fuori dalla città, fu costruita la base statunitense "Jupiter" della NATO, conosciuta in zona come "Campo dei Missili", proprio perché ospitò missili termonucleari a medio raggio puntati verso l'Unione Sovietica. La base fu in gran parte smantellata agli inizi degli anni '90, conservando tuttavia le torrette delle sentinelle, alcune piattaforme e la planimetria triangolare (visibile dall'alto) con gli angoli arrotondati.




ACQUAVIVA "IN FESTA"


Particolarmente amate dagli acquavivesi  sono le feste religiose e le fiere cittadine dedicate ai due protettori della città:

  • Festa di Sant'Eustachio - 20 maggio;
  • Festa dedicata alla Madonna di Costantinopoli - primo martedì di marzo (tradizionale cerimonia di consegna alla "Madonna" delle "pezze" d'argento da parte del popolo); primo martedì di settembre (antico lancio di una mongolfiera risalente alla prima metà dell'800, il "Pallone della Madonna", di 21 mt di altezza);
  • Fiera di S. Eustachio - 15 maggio;
  • Fiera della Madonna - 21 agosto.

Per il cultori del buon cibo la città propone le tradizionali sagre:
  • Festa della Cipolla Rossa - III week-end di luglio;
  • Sagra del Calzone di Cipolla - III week-end di ottobre;
  • Sagra del Cece Nero e del Vino Primitivo - fine novembre.


mercoledì 12 ottobre 2016

45^ SAGRA DEL CALZONE

Un imperdibile appuntamento con i sapori di un tempo




Come vuole la tradizione sin dal lontano 1971, si rinnova anche questo terzo week-end di ottobre, il 14-15 e 16, la grande festa nel comune di Acquaviva delle Fonti (Ba) per omaggiare un piatto incredibilmente gustoso e rappresentativo della Puglia, il calzone di cipolla.

La location della sagra sarà il centro cittadino, in Piazza Vittorio Emanuele II, tra stand di vario genere: da quelli enogastronomici, dove avrete l'occasione di assaporare le prelibatezze genuine del territorio, a quelli fieristici.

A ravvivare le serate tanto intrattenimento, animazione con artisti di strada e parco giochi per i più piccoli.

Per gli amanti dell'antiquariato, dell'usato e dell'artigianato verranno allestiti in Piazza dei Martiri dei mercatini con mobili, oggettistica, quadri, collezionismo e tante curiosità da non perdere.


QUALI SONO I SEGRETI DEL FAMOSO CALZONE?

Protagonista indiscusso delle tre serate all'insegna del buon cibo e dell'intrattenimento è proprio il calzone, insieme agli ingredienti che lo rendono così appetitoso, primo fra tutti la cipolla rossa.


In particolare, la produzione di questa famosa varietà è limitata al territorio di Acquaviva e si distingue per le sue caratteristiche (è infatti incredibilmente dolce e gustosa, dal colore rosso carminio e violaceo all'esterno e bianco all'interno) e per il metodo di coltivazione ancora in parte manuale.

Ma, all'interno di questa specialità rustica di pasta sfoglia spicca anche il sapore pronunciato e leggermente piccante della ricotta forte, acidificata e stagionata per circa tre mesi in contenitori di terracotta, dal tipico odore pungente.

A completare lo scenario gastronomico, accompagnando le ricette e i prodotti tipici di qualità, e a dare brio alla festa non mancherà del buon vino primitivo locale.


A FARE DA CORNICE ALLA SAGRA TANTE SORPRESE MUSICALI E DI INTRATTENIMENTO 

VENERDì 14 - Gran preludio, presentano Mr Tony & Raffy MC
  • Ore 19.00: esibizione di danza e spettacolo a cura dell'A.S.D. Acquaviva Danza;
  • Ore 21.00: spettacolo di pizzica con il gruppo "Taranto Fil".

SABATO 15
  • Ore 20.00: esibizione della Grande Orchestra Italiana diretta dal maestro Mezzapesa;
  • Ore 22.00: spettacolo di cabaret con Barbara Foria.

DOMENICA 16
  • Ore 9.30: street band "The Free Band";
  • Ore 10.30: esibizione BMW drift "Fuori di Testa";
  • Ore 21.00: gran finale con "Cucciolo" già Dik Dik.


martedì 11 ottobre 2016

POLPETTE DI PANE

Avete del pane raffermo?? Perchè buttarlo anche se duro??


Facciamo un piccolo salto nel passato, al tempo dei nostri nonni, in un contesto - quello pugliese - nel quale si viveva perlopiù dei frutti della terra ed era privo dei comfort moderni, quando i contadini si guadagnavano la "pagnotta" giornaliera con tanta fatica e sacrificio e, proprio per questo, mai si sarebbero sognati di gettare via quella pagnotta una volta diventata dura.

Vigeva una regola molto semplice ma efficace che è diventata il cardine della cucina tradizionale pugliese: qualsiasi ingrediente poteva essere riutilizzato per creare piatti semplicissimi ma squisiti. E questo evitava anche il problema dello spreco.

Un esempio che meglio rappresenta questo concetto è senza dubbio quello delle polpette di pane, chiamate anche polpette di uova.




IL FINGER FOOD PUGLIESE PIÚ  STUZZICANTE CHE CI SIA

Questa golosa ricetta è il risultato di gesti molto semplici ed ingredienti essenziali che ognuno di noi ha solitamente nella propria dispensa e in frigo (pane, uova, formaggio, aglio..).

Niente di più facile ed, in più, non costa nulla. E' infatti il giusto compromesso quando non avete tempo di fare la spesa o non avete idee per il pranzo.

Le polpette rappresentano il pasto fugace, tipico pugliese, per eccellenza ma sono eccezionali anche per un primo abbondante o come secondo. Scopriamo insieme come...



DELIZIOSO ANTIPASTO, PRIMO SAPORITO O SECONDO GUSTOSO? LE POLPETTE DI PANE IN TRE VERSIONI..

Come suddetto, le nostre polpette di pane, soffici dentro e croccanti fuori, sono un pasto davvero versatile:




  • da consumare calde, per ingannare il tempo in attesa del pranzo, oppure come spuntino;
  • impregnate di sugo, per accompagnare della pasta casereccia (orecchiette)*;
  • da gustare in umido come secondo piatto.


INGREDIENTI PER 15-20 PERSONE (in base alla grandezza):

  • 500 gr di pane raffermo
  • 100 gr di formaggio grattugiato (parmigiano o pecorino)
  • 1 spicchio di aglio
  • 4 uova intere
  • latte q.b.
  • sale q.b.
  • olio extravergine di oliva q.b.
  • prezzemolo tritato
  • ½ cucchiaino di bicarbonato di sodio
  • pepe (facoltativo)



PREPARAZIONE:


  1. In una coppetta con acqua o latte mettete in ammollo il pane raffermo;
  2. sbriciolate il pane, privandolo della sua crosta, unendolo con il resto degli ingredienti: uova, formaggio, aglio, prezzemolo, pepe, bicarbonato e sale;
  3. a questo punto, impastate energicamente il composto con le mani fino ad ottenere un impasto omogeneo e compatto, ma non asciutto;
  4. aiutandovi con un cucchiaio, o semplicemente con le mani, prendete poco per volta l'impasto, dando forma alle polpette;
  5. preparate una padella con abbondante olio extravergine di oliva e, una volta caldo, versate le polpette, facendo attenzione a friggerle da ambo i lati;
  6. una volta dorate, scolatele e adagiatele su carta assorbente per eliminare l'olio in eccesso.


*VERSIONE DELLE POLPETTE AL SUGO:
  1. Una volta preparato l'impasto delle polpette, mettetelo da parte momentaneamente;
  2. in una teglia fate rosolare uno spicchio d'aglio (o cipolla) in olio extravergine di oliva;
  3. aggiungete passata di pomodoro (circa 400 ml), una foglia di alloro, origano, sale e pepe q.b. (o in alternativa del basilico), lasciando cuocere per circa 20-25 minuti a fuoco lento;
  4. nel frattempo, friggete le polpette in una padella con abbondante olio extravergine di oliva;
  5. quando il sugo sarà pronto, immergeteci le nostre polpette, lasciandole cuocere per circa 5 minuti finché assorbano il sugo.



Le polpette al sugo sono gustosissime da sole, accompagnate da del buon pane casereccio, oppure possono essere unite alla pasta. Un abbinamento favoloso è con le orecchiette.

Non vi resta che provare assolutamente questa prelibatezza tutta pugliese nelle varie versioni..Buon Appetito!!!





martedì 4 ottobre 2016

VINCOTTO DI UVA

L'elisir di lunga vita

Il vincotto da uva è un concentrato di bontà e sapore dolce di origine antichissima.

E' largamente diffuso in Puglia, dove primeggiano vigneti autoctoni di grande pregio. Ed è proprio dalle varietà di uva rossa e bianca da vino, tra cui spiccano quelle di Negroamaro, Primitivo e Malvasia, che si ottiene il "mosto cotto", comunemente chiamato vincotto.


Fino a qualche tempo fà, la preparazione di questa sorta di sciroppo era molto diffusa in terra pugliese

Durante il periodo autunnale, nelle case contadine e tra i vicoli, si restava inebriati dall'intenso profumo dolce del vincotto, preparato in vista delle festività natalizie per rendere più appetibili i dolci tradizionali.

Questa semplicissima ricetta è stata tramandata sino ad oggi. Si tratta del risultato di un lento procedimento in cui si porta a cottura il mosto d'uva per diverse ore, quanto basta perché si riduca di volume; l'acqua evapora, mentre restano i sali minerali e lo zucchero dell'uva (principalmente glucosio). 



SAPEVATE CHE...??




  • Il vincotto, o mosto cotto, è un prodotto ottenuto esclusivamente dall'uva. Per cui è sbagliato parlare di vincotto riferendosi ad altro tipo di frutta, come ad esempio "vincotto di fichi"; in questo caso, l'espressione esatta è "cotto di fichi".
  • Circa le origini molto antiche del vincotto, i romani lo utilizzavano in cucina come condimento per carni e altre pietanze, e nelle torte come edulcorante.
  • Grazie al suo sapore particolarmente dolce, in passato il vincotto veniva aggiunto al miele, anticipando così l'uso dello zucchero di canna.
  • Diluito con dell'acqua, si prestava ad essere una bevanda dolce ed energetica ma anche fortemente inebriante (a seconda del modo ti produzione e del grado di riduzione).
  • Fino a pochi decenni fà, veniva mescolato alla neve appena scesa dal cielo e consumato attorno al focolare.
  • Ha proprietà benefiche per la salute in quanto ricco di polifenoli antiossidanti. Inoltre, possiede un potere terapeutico: un cucchiaino di vincotto tiepido aiuta a curare il mal di gola.
  • Infine, secondo le credenze popolari, durante la preparazione non potevano assistere donne non appartenenti alla famiglia o in fase mestruale poiché capaci di alterare la ricetta, guastando il mosto cotto.



 COME SI PUO' UTILIZZARE IL VINCOTTO??



Questo prodotto è molto utilizzato come condimento per ricette tipiche pugliesi, soprattutto per i dolci (cartellate, taralli neri, torrone, sasanelli....).

E' ottimo abbinato alla ricotta fresca o alcuni formaggi teneri, ma anche con prosciutto crudo, su yogurt, dessert, frutta e gelato. Infine, si presta bene per la preparazione di cocktail e drink.

Il vincotto invecchiato può essere utilizzato alla stregua di un aceto balsamico, per insaporire insalate e vari piatti.


LA PREPARAZIONE IN POCHISSIMI GESTI




  1. procuratevi dell'uva (preferibilmente rossa), staccando i chicchi dalla raspa, oppure semplicemente del mosto di uva;
  2. disponete su una ciotola una stoffa di cotone - o in alternativa un colino - che servirà da filtro per il succo di uva;
  3. premete i chicchi di uva (o il mostro) fino ad estrarre tutto il succo, eliminando i semi;
  4. aggiungete zucchero dello stesso quantitativo del liquido ottenuto dal mostro;
  5. versate il tutto in una pentola e fate cuocere a fuoco lento per circa 5 ore, rimescolando spesso;
  6. il vincotto sarà pronto quando avrà raggiunto una consistenza abbastanza densa, come il miele;
  7. versatelo in una bottiglia quando è ancora caldo, ma non bollente, in modo da utilizzarlo all'occorrenza.

Provatelo come condimento sui dolci tipici pugliesi....non ve ne pentirete!!!